giovedì 13 maggio 2010

SEZIONE C - POESIA EDITA

1° Premio Ex Aequo Laura Pierdicchi "Il tempo diviso"
                                   Cierre Grafica                                                                     

Il tempo diviso nell'unicità del percorso
è azione a riposo - ci si scompone
nel diverso teatro

i gesti esposti al raggio di luce
disperdono energia che si assomma
in onde fino a quasi scoppiare

poi si stende ristoro
la notte si corica adagio -
sprovveduta la coscienza
esce nuda al nostro cospetto
per un giudizio adeguato.

Il tema della morte compare come ombra ineludibile sulla soglia del sogno là dove “la coscienza si perde”.
“Il quotidiano gioco delle impressioni/seduce la mente e confonde/ogni certezza”
Quasi una tela di Penelope rovesciata questi fulminanti versi identificano e conducono come un filo di Arianna tutto il percorso spirituale-filosofico della raccolta.
Il reale e il metafisico si fondono e confondono in un’unica osmosi fluendo in un “tempo diviso” e parallelo.
Ogni poesia: un universo nel quale sprofondare con consapevolezza alla ricerca della via..
I versi fuoriusciti dai vecchi canoni codificano una modalità ben architettata da una struttura semplice e nel contempo musicale.


1° Premio Ex Aequo - Carla Cirillo
"Le nuvole non sono bianche" Campanotto editore

Jan Vermeer: "Griet, guarda le nuvole... di che colore sono?".
           Griet: "Bianco... No, non bianco. Giallo, blu e grigio,
                         sono i colori della nuvole.".
Jan Vermeer: "Adesso capisci."

          dal film "La ragazza con l'orecchino di perla"

Venni a sapere di me vedendoti.
seppi, guardandoti, finalmente chi ero.
sicura proprio della tua immagine
ritta al centro della stanza-voliera.
il mondo allora fu la tua trasparenza
disgelata sostanza.
in tasca i semi della materia profonda.
saremo sempre un poco fuori di noi
accanto, vicini, contigui. assiomatici.
la realtà potrà evaporare.
che evapori.
cercheremo o perderemo qualcosa, è lo stesso.
un numero. una sedia. le labbra.
l'apertura della gabbia.
guardale. toccale. falle esistere.                                                          


Questa raccolta si potrebbe fantasticamente definire una galleria d’arte, una mostra itinerante, un’antologia artistica, letteraria e di cultura generale.
E’ un film, una strada, una situazione, una spiegazione scientifica e altre cose ancora tradotte in parole nuove, sempre in movimento, come la nuvole che passano e si trasformano. Sempre uguali e sempre diverse.
“Le nuvole non sono bianche” è il titolo della raccolta e anche quanto sostiene Jan Vermeer, pittore olandese, dialogando con la sua domestica Griet nel film “La ragazza con l’orecchino di perla”.
“sono gialle, blu, grigie”. Anche le poesie di Carla Cirillo non hanno un solo colore come le nuvole e come le nuvole si trasformano: sempre uguali, per la coerenza del discorso e sempre diverse per la scintilla ispiratrice che le animano.
Citando un verso dalle rime di Guittone D’Arezzo “Or parrà s’eo saverò cantare” pare che anche la poetessa ponga a sé stessa la medesima domanda.
Noi crediamo che questa raccolta, canzoniere di poesie, sia la risposta positiva a questa implicita domanda.

2° Premio - Riccardo Minissi "Diario di Bordo" ED. DEL LEONE

Diario di bordo

Muoversi nella direzione Oriente-Occidente,
come l'equipaggio di un veliero
del Settecento che esplorava
gli antichi oceani alla ricerca
di nuove terre e nuove civiltà,
aggiornando i target e gli obiettivi
del viaggio virtuale,
ventimila leghe sopra i mari,
fra le contraddizioni e i problemi
del nostro tempo,
con il clima che cambia,
l'energia delle fonti tradizionali
che lentamente scompare,
guerre dimenticate che si rinnovano
anno dopo anno,
nelle foreste tropicali
e nel sud del mondo,
masse di uomini che si spostano
per sfuggire alla miseria
e andare verso un mondo migliore,
con lo spettro di conflitti di religione
come al Tempo delle Crociate,
e nuovi interrogativi che affollano la nostra mente
tenendo traccia su un diario virtuale
raccogliendo sulle ali della poesia
impessioni, suggestioni,
sogni del nuovo millennio,
allargando la propria prospettiva,
in maniera turbinosa,
con le illusioni e i pensieri
che viaggiano a mille,
innalzando gli occhi al cielo
alla ricerca dello spazio profondo.

NOTA:
Tenere un diario di bordo lungo l'itinerario della nostra vita che si svolge come un viaggio pieno di sorprese lungo le vicende del mondo.
Scenari inaspettati, eventi sorprendenti, problemi apparentemente irrisolvibili all'orizzonte del Nuovo Millenio.

“Diario di bordo” è un viaggio nel mondo, dove ogni scalo, propone una riflessione profonda a volte velata da un pizzico di nostalgia di un’antica tradizione, (inteso nella accezione più alta e poetica del termine), posta in contrapposizione con l’attuale mondo postmoderno di cui l’autore, Riccardo Minissi, che è profondo conoscitore, evidenzia con lucida analisi e traduce in poesia, (ed è qui l’importanza e l’originalità del lavoro), tutte le contraddizioni derivanti da una globalizzazione esasperata, dove l’umanità tutta, in ginocchio davanti alle ferree leggi del mercato sempre più imperante, viene trattata alla stregua di una qualsiasi merce di consumo, senza tener conto dei diritti umani calpestati e dei disastri verso i quali inesorabilmente va incontro.
A questo punto “Allora” ci dice il poeta “ci dobbiamo riposizionare in un nuovo contesto .. Seguendo nuove rotte impossibili .. Divenendo eroi e protagonisti di un nuovo viaggio al di fuori delle linee consuete …”.
Una vera ricerca dell’Itaca smarrita.

3° Premio - Eleonora Luisi "Il velo di Maya" ED. IBISKOS ULIVIERI
Il Velo di Maya*

Avvolta dall'apatia quotidiana
mi desto.
Prendo troppo sul serio me stessa.
La vita è teatro.
Recitiamo ruoli.
Ipocrisia.
Intrappolati dal velo di Maya

* Il velo di Maya è un concetto della religione induista che consiste in un "velo" metafisico illusorio che separa gli uomini dalla conoscenza della realtà e impedisce di ottenere la moksha, la liberazione spirituale, tenedoli imprigionati nel samsara, il ciclo continuo delle morti e rinascite.

Nel peregrinare del nostro mondo omologato a quei mondi altri, pure loro contaminati, l’Autrice tenta di sollevare quel velo di Maya che ci oscura l’essenza, facendoci vivere la sola apparenza che poi svanisce nell’istante stesso che appare.
Eleonora Luisi ci ammonisce che ormai “nessuno si guarda dentro” perché “non c’è tempo” anche se “in attesa di quello che … riserva il futuro”. Basterebbe forse che “la” nostra “coscienza” esplorasse “sé stessa nell’infinito divenire …”.
“Il velo di Maya” è un viaggio tra paesi e sentimenti che si intervallano e si integrano in un passo contenuto che frena la schizofrenia del nostro tempo.

Segnalazione:
Daniela Sannipoli "Rosso Fuoco" CASA EDITRICE MENNA - AVELLINO
"Me siento atraversado por la grave Y
griega (bieldo de académcos, toro del alfabeto)
y la O cual corona de tinta en mis pies".
F.G.Lorca


OMAGGIO A FEDERICO GARCIA LORCA:
Tre "erotiche" per il settantenario della sua scomparsa

Tregua

Togli
il violino dal mio letto:
voglio solo rintocchi di campane
sulla O del mio sesso;
accompagnare il tuo grido
fino all'ultima stella
e fra le braccia
il ciliegio impazzito
ubriaco di rugiada.

La giuria: Copperi Silvana, Angela Donna, Luigi Tribaudino

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